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Castiglione del Lago, successo per la Rassegna del Folklore

Rassegna Folklore

Alla rocca di castiglione successo di pubblico e di gradimento per la conclusione della rassegna internazionale del folklore. giancarlo carini: «benissimo anche gli spettacoli itineranti, un’esperienza che ripeteremo sicuramente nel 2025»

CASTIGLIONE DEL LAGO – Un meritato successo di pubblico e di gradimento quello di ieri alla Rocca Medievale di Castiglione del Lago per la serata conclusiva della quarantacinquesima edizione della Rassegna Internazionale del Folklore di Castiglione del Lago. Il pubblico che ha riempito l’arena, sfidando il gran caldo, è rimasto incantato dalle prestazioni artistiche dei gruppi “Folk Dance Klub Dobrudja” di Dobrich in Bulgaria, del “Folk Dance Group Abkhazia” di Kutasi in Georgia e del gruppo locale “Agilla e Trasimeno” che, dal 1978 organizza l’evento, sempre con il massimo impegno e con risultati estremamente soddisfacenti, contribuendo mirabilmente a innalzare il livello culturale delle estati castiglionesi e portando significativi messaggi di pace e fratellanza.

La caldissima serata è stata aperta dal “Gruppo Musicale Folk Ribellicanti” di Lucignano in provincia di Arezzo, unito a Castiglione del Lago dalla stessa appartenenza all’associazione dei “Borghi più Belli d’Italia”.

Per Agilla e Trasimeno e per il professor Giancarlo Carini, che ne è il presidente e che guida da sempre l’organizzazione della RIF, un’edizione da ricordate. La Rassegna Internazionale del Folklore è organizzata sempre in stretta collaborazione con il Comune di Castiglione del Lago e da quest’anno con il supporto del Gal Trasimeno Orvietano: un evento che è un fiore all’occhiello per la “Città del Trasimeno” e sicuramente tra i più significativi nel suo genere in Umbria e nell’Italia Centrale.

«Per la prima volta abbiamo pensato di portare nelle frazioni castiglionesi – ha dichiarato prima dello spettacolo finale di ieri sera Giancarlo Carini, presidente del gruppo folk “Agilla e Trasimeno” – e in due città importanti come Cortona e Santa Maria degli Angeli, le anteprime dello spettacolo finale che tradizionalmente è ospitato alla Rocca Medievale di Castiglione del Lago, in uno scenario suggestivo e carico di storia, all’interno di una delle arene all’aperto più belle d’Italia.

Questa nuova veste della Rassegna Internazionale del Folklore coinvolge meglio tutto il territorio e porta con maggiore efficacia i messaggi di pace, di fratellanza, di conoscenza tra popoli e culture tanto diverse e distanti tra loro: una sorta di “missione” che ci contraddistingue dal 1978, anno della prima edizione della rassegna. Le serate itineranti sono andate benissimo e siamo stati accolti con grande entusiasmo e tanto pubblico a Villastrada e Gioiella, oltre che naturalmente nelle due città toscane e umbre: un’esperienza che ripeteremo sicuramente anche nel 2025, toccando probabilmente altre frazioni».

«Tutti i gruppi folkloristici rappresentano un valore molto importante e genuino della tradizione culturale musicale italiana e sono presenti in tutto il territorio nazionale. Tali formazioni – ha sottolineato Carini – sviluppando la comune passione per la musica, rappresentano uno strumento fondamentale di aggregazione, comunicazione e socializzazione per tutte l’età e i ceti sociali contribuendo al rafforzamento del legame con il proprio territorio e alla riscoperta di valori culturali e tradizionali essenziali che oggi rischiano di essere dimenticati o trascurati.

Non a caso questo immenso patrimonio culturale immateriale è tutelato dall’UNESCO grazie alla “Convenzione Internazionale del 17 ottobre 2003”. Sono circa 20.000 i concerti e le manifestazioni che questi gruppi offrono annualmente su tutto il territorio italiano portando il proprio contributo musicale anche nei piccoli paesi, favorendo la crescita e la partecipazione attiva dei giovani. Anche la ricaduta economica sul territorio, come vediamo chiaramente a Castiglione del Lago, ha dimensioni di rilievo, muovendo migliaia di appassionati che sono parte preponderante di quel turismo culturale che viene auspicato da tutti: non solo un turismo distratto “mordi e fuggi” ma un turismo attento, consapevole e che sa apprezzare le nostre bellezze paesaggistiche, artistiche, la cultura e la lunga tradizione che ci rende unici»

 

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