Con un colpo di pedale la sezione Ciclismo rispolvera la storia della Polisportiva Mens Sana 1871. Il 2022 segna una nuova tappa per i biancoverdi con l’inserimento di una nuova sezione storica. Dopo uno stop lungo oltre 80 anni, il ciclismo torna in casa Mens Sana, portando innovazione, professionalità e divertimento. L’obiettivo sarà quello di creare una squadra di atleti giovani e meno giovani, in grado di partecipare alle competizioni sportive amatoriali presenti nel territorio, ma non solo. Roberto Chiarelli sarà il nuovo direttore di sezione, mentre ad affiancarlo sarà Marco Cubattoli nel ruolo di direttore tecnico.
“La sezione ciclismo – afferma Antonio Saccone, presidente della Polisportiva – costituisce un pezzo di storia della Mens Sana. A partire dai primi anni del ‘900, quando ancora esisteva l’Associazione Ginnastica Senese, il ciclismo, che allora si chiamava sezione velocipedista, costituiva una realtà importante per la Mens Sana e per tutto il territorio. Una sezione che accoglieva al suo interno diversi atleti, sempre pronti a gareggiare e a trionfare nel territorio, contendendosi i successi con un’altra importante realtà sportiva: la Robur, poi. L’auspicio è che la nuova sezione possa far riaffiorare la storia della Polisportiva aggiungendo innovazione, talento e professionalità, arrivando a creare un gruppo compatto, competitivo ma soprattutto capace di divertirsi”.
“Con grande soddisfazione – commenta Gianluca Marzucchi, direttore sportivo della Polisportiva Mens Sana 1871 – “rinvigoriamo” la sezione Ciclismo dopo lo stop avvenuto nel periodo del lock-down. Ripartiamo grazie all’impegno di Roberto e di Marco (rispettivamente Direttore di Sezione e Direttore Tecnico) che hanno fornito la disponibilità nel rilanciare attivamente una delle nostre storiche sezioni. Vogliamo tornare a fare attività di ciclismo partecipando alle competizioni, aggregando gli appassionati e mostrando la storica maglia, che presentiamo per la prima volta, e che spero possa essere di forte appeal per gli amanti di questo sport nell’indossarla. E’ la prima maglia del Ciclismo Mens Sana, rievocata con il logo del 150esimo anniversario appena trascorso. Una maglia da cui traspira la storia senese (e non solo) del ciclismo, ma che si proietta nel futuro grazie al lavoro dei nostri neodirigenti della sezione ciclismo”.
La sezione ciclismo o velocipedista, come veniva chiamata alla fine del XIX secolo, nasce nel 1893 come associazione autonoma per poi essere assorbita dall’Associazione Ginnastica Senese nel 1903. Insieme alla ginnastica, il ciclismo sarà uno degli sport più praticati nei primi anni del ‘900. A Siena diventerà una vera e propria moda: si inizierà in Fortezza dove ai piedi delle mura sarà costruita una pista, lunga circa 250 metri, dove gli atleti si recheranno ogni domenica per gareggiare, pedalando così forte “che c’era il rischio di rompersi il collo”, come cita una cronaca de La Nazione nel giugno del 1928. Da quel momento, nasceranno tante realtà sportive di atleti che si daranno battaglie nelle varie competizioni cittadine organizzate in tutto il territorio. La bellezza del territorio e l’amore dei senesi per questo sport, porteranno Siena a essere protagonista della quinta tappa del Giro d’Italia nel 1913, per poi ripetere il successo negli anni successivi. Ma la storia della sezione ciclismo della Polisportiva dura fino agli anni ’40, quando la Seconda Guerra mondiale bloccherà lo sport senese. Dopo la ripartenza post-bellica la sezione ciclismo cesserà la sua attività. Seguiranno anni altalenanti in cui la Mens Sana proverà a rimettere in piedi la sezione per portare avanti la voglia dei giovani atleti. Un altro momento importante lo segna il 1951, anno in cui verrà creata una pista ciclistica in fondo bitumato allo Stadio Comunale. La pista riscuoterà un discreto successo diventando anche un punto di riferimento per atleti di fama nazionale del calibro di Perona, Maspes e Sacchi. La nuova pista, però, avrà vita breve: dopo poco tempo verrà soppiantata da una nuova pista di atletica, iniziando una fatale decadenza verso lo sport ciclistico. Ma il 2022 segna un nuovo capitolo della Polisportiva Mens Sana 1871 con la sezione ciclismo è pronta a ripartire riprendendo una grande tradizione sportiva.
La sezione ciclismo della Polisportiva Mens Sana 1871 riparte in bianconero. I direttori Roberto Chiarelli e Marco Cubattoli hanno deciso di proporre la maglia storica con la quale, gli atleti mensanini, iniziarono a muovere i primi passi agli inizi del ‘900. Una maglia bianca con una banda nera centrale che richiama alla storia e riflette i colori della Balzana. Una divisa per omaggiare la Polisportiva Mens Sana e Siena, unite da sempre da un legame indissolubile.
Sarà Roberto Chiarelli, senese classe 1968 a dirigere la sezione ciclismo della Polisportiva Mens Sana 1871. La sua storia sportiva inizia negli anni ’80, con una passione sfrenata e un talento spiccato per il ciclismo. Inizia a muovere i primi passi nei dilettanti gareggiando insieme ad atleti del calibro di Cipollini. Le sue abilità verranno subito notate dai tecnici toscani che lo porteranno a Firenze, dove inizierà il suo percorso negli agonisti. Qua Roberto diventa una giovane promessa fino ad arrivare ad affacciarsi nei professionisti, partecipando a competizioni sportive nazionali come gli Indicativi Italiani. Le vicissitudini della vita lo porteranno a frenare la sua carriera fino allo stop definitivo, ma mantenendo sempre la passione per il ciclismo nel cuore. Il sogno di Roberto è quello di trasmettere le sue capacità e le sue passioni a tutte le atlete e gli atleti che vorranno pedalare indossando la divisa della Mens Sana.
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Marco Cubattoli, senese, classe 1975, sportivo a tutto tondo e tifoso dell’Italia a prescindere dalla disciplina sportiva. Sarà lui, al fianco di Roberto, a dirigere la parte tecnica della sezione ciclismo della Polisportiva. La passione per il ciclismo nasce ascoltando in tv le telecronache del grande De Zan delle grandi corse a tappe degli anni ’80 e ammirando gli interpreti che ne facevano parte, da Visentini, passando da Fondriest, Bugno, fino ad arrivare a Chiappucci e Pantani, tanto per citarne alcuni.