Ci ha lasciati nella notte a Roma, dopo una lunga malattia, Andrea Franchetti, un uomo straordinario, per il suo impegno a Sarteano, uno dei primi ad amare e valorizzare questo territorio unico, con la sua “Tenuta di Trinoro”, nota per i suoi ricchi e complessi vini rossi da invecchiamento a base di Cabernet Franc, Merlot, Cabernet Sauvignon e Petit Verdot, che si estende nella parte del territorio del Comune di Sarteano che si affaccia in Valdorcia, ai piedi della frazione di Castiglioncello del Trinoro. Andrea Franchetti, che oltre alla “Tenuta del Trinoro” ha anche piantato Chardonnay in alta quota, precisamente sull’Etna, in Sicilia. Il Sindaco di Sarteano, Francesco Landi, l’Amministrazione Comunale, il Consiglio Comunale e la cittadinanza intera, esprimono profondo cordoglio e vicinanza ai familiari per la sua scomparsa.
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Andrea Franchetti, personaggio del mondo del vino tra i più carismatici, è riuscito nel corso degli anni a produrre, grazie alla sua visione intuitiva, grandi vini da zone tradizionalmente poco vocata alla vitivinicoltura. Una gioventù avventurosa che lo condusse spesso negli Stati Uniti (figlio da madre americana e padre italiano) dove si è occupato anche, negli anni ’80, di importazione dei grandi vini italiani dell’epoca. In piena maturità decise di diventare lui stesso vignaiolo, ma essendo privo di conoscenze agronomiche ed enologiche si trasferisce a Bordeaux per apprende l’arte e la filosofia del fare vino da grandi maestri. Nel 1991 scelse le colline del Comune di Sarteano per piantare vigneti, intorno ad un’antica casa fortificata di campagna immersa nella Val d’Orcia non distante dalle sorgenti del fiume che danno il nome all’omonima valle. Fu lui ad importare dalla Gironda le marze dei vitigni bordolesi e con la prima vendemmia, nel 1997, iniziò a produrre il suo primo vino dalla “Tenuta di Trinoro”, un vino che viene subito ben accolto dalla critica internazionale. Oggi nella tenuta del “Tenuta del Trinoro” ci sono tanti piccoli appezzamenti di vigna, situati tra i 450 e i 600 metri di altitudine, con suoli diversi tra loro. In tutto circa 20 ettari di vigneti, per metà piantati su ghiaie alluvionali di altopiano e per il resto su calcare eroso e creta sul fianco della montagna, con una densità altissima che arriva fino a 10 mila piante per ettaro per una produzione media annua di circa 100 mila bottiglie, per il 70 per cento destinate all’esportazione (Fonte: www.vinifranchetti.com)